Lo sanno anche i muri: una degustazione si dice verticale quando l’assaggio contempla annate diverse dello stesso vino. Ma al diavolo i  tecnicismi. Senz’altro è più affascinante pensare che si riferisca così perché ponendo idealmente una bottiglia sopra l’altra si riduce la distanza tra la terra e il cielo, tra l’uomo e le stelle. L’ipotesi, per quanto romantica, non è affatto assurda se l’unità di misura impiegata è la gioia e soprattutto se l’immaginaria “torre di vetro” custodisce un vino che si chiama Redigaffi.

L’articolo completo di Chiara Risolo al seguente link: Panorama_IT_20220726100000